Abstract Volume Arlav/03
Attività di Ricerca su “Individuazione e sperimentazione di metodologie per la valutazione degli interventi formativi sul POR Campania 2000/2006”, Mis. 3.5 por Campania 2000/2006.
Il lavoro è oggi al centro di un processo evolutivo straordinario. Ne sono mutati i riferimenti- stiamo vivendo una piena fase di post-fordismo “atipico”, caratterizzata, tra l’altro, dall’emergere continuo di professioni sempre nuove -,
rivoluzionati i meccanismi strutturali- la realtà professionale è oggi, almeno nelle intenzioni del legislatore, collegata sempre più al concetto di “discontinuità governata”-, riorganizzati i requisiti per l’accesso- è divenuta prioritaria l’attitudine, la propensione, piuttosto che la competenza finita-.
Definire gli strumenti più adeguati per accompagnare l’evoluzione in corso, i cui attori fisiologicamente strutturali sono sempre e comunque due, la Domanda e l’Offerta di lavoro, diviene dunque determinante; e più ancora se ciò viene considerato nell’ottica della razionalizzazione dei processi e dell’ottimizzazione delle risorse impiegate.
Rispetto a tale scenario, focalizzando l’attenzione sulle tematiche legate alla condizione dell’Offerta, è allora necessario comprendere quanto sia ancora efficace il consolidato in materia di istruzione formazione e orientamento; quanto cioè i congegni che ne identificano i processi siano attualmente in grado di corrispondere alle esigenze di un universo di istanze al centro di una rivoluzione copernicana.
Da un punto di vista metodologico, e come spunto per ulteriori riflessioni, ciò che riteniamo sarà progressivamente necessario “indurre” nel contesto degli addetti ai lavori è a nostro parere prioritariamente collegato all’analisi su quanto determinati siano diventate le competenze di “adattamento” rispetto a quelle di specializzazione; quanto, in altri termini, spostando il fuoco dell’attenzione rispetto al passato in maniera radicale, attualmente venga richiesto informalmente dal sistema delle imprese più che il sapere o il fare in senso stretto, un saper fare inteso come patrimonio di conoscenze ampio e basilare al tempo stesso, ove il concetto di interazione con il contesto diviene prioritario.
La presente indagine, a partire dalle motivazioni esposte, ha avuto ad oggetto una rilevazione ed elaborazione sui dati d’impatto relativamente ai corsi di formazione attuati da enti privati affidatari sulle misure 3.2 e 3.3 del POR Campania 2000-2006.
In relazione al lavoro effettuato, la prima fase dell’intervento ha riguardato l’identificazione delle aree formative da sottoporre a valutazione, dei criteri da analizzare, degli indicatori da utilizzare e dei parametri cui fare riferimento per esprimere una valutazione complessiva sul livello di funzionalità del sistema considerato. Tale momento ha assunto una rilevanza centrale nell’ambito degli obiettivi complessivi del lavoro, in quanto i criteri sono in parte prestabiliti, ma in parte attengono anche al modo in cui gli attori definiscono finalità, scopi specifici, modalità di funzionamento e, dunque, in sintesi, caratteristiche di qualità generali del sistema di riferimento.
Il modello di monitoraggio e di valutazione adottato si è fondato sulla metodologia del Project Cycle Management (PCM) attraverso cui definire con chiarezza e secondo un processo “ a cascata” il quadro logico degli eventi in gioco, strutturato secondo indicatori qualitativi e quantitativi di attuazione atti a misurare gli aspetti strategici, operativi e gestionali nei diversi livelli di realizzazione del progetto.